Nel 1958, il politologo americano Edward Banfield, dopo approfondite ricerche etnografiche in Lucania, pubblicò Le basi morali di una società arretrata: fu il primo di una lunga serie di saggi a ricondurre la povertà del Sud alla fallacia culturale dei meridionali. L’arretratezza del Sud, nella sua tesi, era imputabile alla subordinazione dell’interesse collettivo a quello personale e familiare, con la conseguente incapacità degli abitanti del Sud a cooperare con chi non appartenesse al proprio nucleo familiare. Sessant’anni dopo, attraverso metodi innovativi di ricerca sociale, ci siamo chiesti se Nord e Sud sono davvero così diversi in termini di capitale sociale.
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