Gli effetti elettorali della percezione dell’immigrazione

I risultati delle recenti elezioni nazionali e del Parlamento Europeo hanno mostrato un forte incremento di consensi ai partiti di centro-destra e di estrema destra, sottolineando una crescita del nazionalismo in Europa. Questo nuovo scenario politico è stato inasprito dalla crisi dei rifugiati che negli ultimi anni ha portato migliaia di migranti sulle coste dell’Italia e della Grecia e ai confini di paesi come la Germania, l’Austria e l’Ungheria. 

In molti paesi Europei, la percezione della presenza dei migranti non corrisponde alla realtà. L’Italia è uno dei paesi caratterizzato dalla più alta sovrastima del reale numero di migranti che vivono nel paese. Infatti, gli italiani sono convinti che una ogni ogni quattro persone che risiedono nel nostro paese sia immigrata. I dati reali, invece, mostrano cifre diverse: in Italia c’è un immigrato ogni dodici italiani. Gli immigrati sono quindi tre volte di meno di quanto si pensi. 

Questo dato è particolarmente allarmante se letto insieme ad un’altra statistica che mostra come i paesi che sovrastimano di più il numero di migranti presenti nel territorio sono anche quelli in cui i partiti populisti sono cresciuti di più. Inoltre, mentre le statistiche ufficiali mostrano che gli sbarchi nei porti italiani abbiano raggiunto il picco nel 2015 e ma poi siano diminuiti, il dibattito sull’arrivo dei migranti continua a polarizzare il dibattito politico in Italia, soprattutto all’avvicinarsi delle elezioni. 

Ad esempio, come mostra la figura sottostante, in Italia il numero di articoli di giornale che contengono le parole “immigrati” e “crimini” è incrementato notevolmente dal 2016 nonostante il numero di sbarchi e dei reati commessi dagli immigrati siano rimasti invece costanti. 

Inoltre, la frequenza della ricerca in internet di argomenti legati alla migrazione tende a seguire ciclo elettorale: come mostrato nella figura sottostante, il numero di volte con cui gli utenti ricercano su Google i termini “sbarchi” o “migranti” cresce a ridosso delle elezioni comunali, e scende poco dopo.

Il nostro lavoro di ricerca* si è focalizzato sul ruolo della percezione del fenomeno dell’immigrazione nelle competizioni elettorali, testando se il comportamento degli elettori sia stato influenzato dalla minaccia percepita del fenomeno migratorio piuttosto che dal contatto personale con gli immigrati.

Una volta sbarcati sul territorio italiano, gli immigrati non possono liberamente raggiungere le città dove desiderano andare: non possono, quindi, né interagire con gli italiani né influenzare le dinamiche socio-economiche che determinano i risultati elettorali nei comuni in cui si terranno le elezioni. Tuttavia, il principale mezzo attraverso cui gli elettori vengono a conoscenza degli sbarchi e delle nazionalità dei immigrati è attraverso i media. Gli episodi di sbarchi, infatti, sono discussi ampiamente dai media nazionali prima delle elezioni, influenzando in questo modo la percezione degli elettori circa gli arrivi dei rifugiati. La risonanza che tali sbarchi hanno avuto nei media soprattutto a ridosso delle elezioni può essere usata dai partiti di estrema destra per ritrarre gli immigrati come un pericolo per la popolazione. 

Per misurare l’effetto sui risultati elettorali locali degli sbarchi di rifugiati avvenuti nelle settimane prima delle elezioni, abbiamo sviluppato un indice che misura per ogni comune e nel tempo l’esposizione agli arrivi di migranti. Tale indice varia tra i diversi comuni in base alla nazionalità dei rifugiati sbarcati: maggiore è la concentrazione in un comune di immigrati della stessa nazionalità di quelli che sbarcano, maggiore sarebbe la percezione da parte degli abitanti di quel comune che gli immigrati possano arrivare nella propria zona. Considerando che gli elettori vengono a conoscenza degli sbarchi soprattutto (se non esclusivamente) tramite media formali (giornali e telegiornali) e informali (internet), l’indice misura l’effetto della percezione del fenomeno migratorio sul comportamento elettorale.

I risultati mostrano che nei comuni dove i cittadini si aspettano di ricevere un alto flusso di migranti tra quelli sbarcati (quindi maggiore è l’immigrazione percepita), la partecipazione elettorale diminuisce, il numero di voti di protesta aumenta e soprattutto aumentano i consensi per i partiti di estrema destra e per i partiti populisti. Inoltre, questi risultati sono più forti per quei comuni dove gli elettori tendono a leggere meno giornali (la più importante fonte di informazione utilizzata dai partiti tradizionali) e dove hanno accesso ad una più veloce connessione ad internet.

In sintesi, i risultati sembrano suggerire che l’ascesa dei partiti populisti di destra (ed estrema destra) e il graduale declino della partecipazione politica dei cittadini siano influenzati dall’accresciuta rilevanza del tema dell’immigrazione e dalla conseguente preoccupazione dei cittadini dinanzi gli sbarchi avvenuti nelle settimane precedenti alle elezioni, piuttosto che dal reale contatto con gli immigrati residenti nelle città. 

* disponibile al seguente link: https://www.carloalberto.org/wp-content/uploads/2019/06/no.588.pdf?fbclid=IwAR27ciaCPpmEF21rp3ueXK-nqEASbJX2bp-C2_yDq8WX5iepdBuB7g1m6Pc

Author: Piero

I am Associate Professor of Economics at the Dept. of Economics & Statistics “Cognetti de Martiis” of the Univ. of Turin, and research affiliate at Collegio Carlo Alberto. I studied Political Science at Bachelor’s and Master’s level at the Univ. Federico II in Naples, the lovely city where I grew up and where I’ve learnt how to survive most other places of the world. Then I received the MSc in Development Economics and the PhD in Economic Theory & Institutions at the Univ. of Rome “Tor Vergata”. Although I was trained as an economist my research topics are at the intersection between different social sciences. They include social preferences (e.g. trust, altruism, cooperation), subjective well-being, happiness and development (e.g. microfinance, civil war and natural disasters). I use experimental- and applied-economics methods such as fieldworks, lab-experiments, policy evaluation tools and analysis of survey data. I founded and currently lead CLOSER (Center for LabOratory Simulations and Experimental Research) with the aim of bringing together psychologists, sociologists and economists for a broader understanding of human behavior. I love riding my mountain and road bikes, swimming, traveling, listening to music and playing it with my indie-rock band.

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