Spintarelle, quelle ‘giuste’

Piccole spinte possono indurre grossi cambiamenti. E’ questa l’idea alla base del cosiddetto nudge (spinta gentile). Nato da ricerche a cavallo tra psicologia ed economia, il nudging raggiunse l’apice della sua popolarità nel 2017, quando il suo ambasciatore, l’economista Richard Thaler, ricevette il Nobel per l’economia. L’idea è molto semplice: dal momento che gli esseri umani non sempre riescono a prendere decisioni in modo razionale e lungimirante per sé e per gli altri, semplici interventi a basso costo – come ad esempio dare o ricordare informazioni sugli effetti della propria scelta –  possono  “spingere” l’individuo verso comportamenti più virtuosi per se stesso e per la società. 

Uno dei primi esempi più popolari (e forse più banali) di nugding fu l’installazione di una mosca disegnata nei WC dell’aeroporto di Amsterdam, naturalmente solo nei bagni degli uomini. Spronando inconsciamente il maschio a prendere la mira con più attenzione, questo intervento (dal costo relativamente basso) produsse una significativa riduzione della quantità di urina versata sui pavimenti dei bagni. Interventi di questo tipo ce ne sono stati poi moltissimi altri, in diversi campi della società, come ad esempio la salute: il consumo di cibo ultracalorico diminuì drasticamente in una mensa di un campus quando si decise di esporre i cibi più salutari in prima fila, lasciando quelli più grassi dietro e rendendone l’accesso più difficoltoso. 

Recentemente alcune politiche di nudging sono state messe in atto anche per la salvaguardia dell’ambiente, con l’obiettivo di spingere il cittadino verso scelte di consumo più sostenibili. Un articolo scientifico recentemente uscito su Nature descrive l’impatto sul consumo di acqua ed elettricità derivante dall’istallazione di un monitor di consumo nelle docce di sei alberghi in Svizzera. L’intervento prevedeva l’istallazione di un apparecchio elettronico che misurava il consumo di energia e acqua per ogni doccia fatta, mostrandone all’ospite i relativi dati in tempo reale (durante la doccia!). In particolare, l’apparecchio mostrava a display il consumo di acqua in litri, l’uso di energia in kilowatt/h, la temperatura dell’acqua, la classe di efficienza energetica raggiunta in tempo reale…ed un orso polare seduto su un’isola di ghiaccio in fase di scioglimento: meno l’ospite era efficiente a fare la doccia, più velocemente il ghiaccio al di sotto del povero orso si scioglieva. 

L’apparecchio fu installato in 265 stanze (60% di tutte le stanze) e furono raccolti dati per un totale di 19,596 osservazioni (estrazioni di acqua). Il restante 40% delle stanze fu usato come gruppo di controllo: mentre nel gruppo di trattamento gli ospiti ricevevano informazioni in tempo reale sulla propria efficienza energetica dall’inizio della doccia, le stanze assegnate al gruppo di trattamento fornivano all’ospite solo il dato relativo alla temperatura dell’acqua.

I risultati mostrano che il consumo di energia nelle stanze “trattate” (dove l’ospite ha potuto conoscere il suo impatto energetico) è inferiore di circa l’11% rispetto a quelle di controllo (dove gli ospiti venivano informati solo della temperatura dell’acqua). Tale risparmio energetico si è tradotto anche in un risparmio in bolletta per gli alberghi. Secondo le stime degli autori, il risparmio ottenuto con il meccanismo di feedback ha consentito agli hotels di ridurre i tempi di ammortizzazione del costo dell’installazione degli apparati: solo 2.2 anni, un tempo molto più basso rispetto ad altri tipi di investimenti in efficientamento energetico. 

Più in generale, il nudging ambiantale non è, da solo, in grado far fronte alla vastità delle problematiche ambientali che oggi viviamo. Per questo motivo, non si può dimenticare il ruolo delle politiche pubbliche tradizionali, basate su incentivi e disincentivi monetari, capaci di raggiungere più attori e probabilmente di farlo in modo rapido e incisivo. Quello presentato è senz’altro un caso di successo, ma per altri interventi di nudging l’impatto registrato in termini di risparmio energetico raggiunto è basso (si stima nell’ordine del 2%). Occorre comunque continuare a immaginare e testare politiche di nudging, da affiancare a quelle pubbliche tradizionali, che possano avere una efficacia maggiore, che si applichino a diversi target di consumatori a seconda della loro potenziale risposta comportamentale, e che consentano a chi li introduce di rientrare rapidamente dall’investimento inziale.  

Author: Piero

I am Associate Professor of Economics at the Dept. of Economics & Statistics “Cognetti de Martiis” of the Univ. of Turin, and research affiliate at Collegio Carlo Alberto. I studied Political Science at Bachelor’s and Master’s level at the Univ. Federico II in Naples, the lovely city where I grew up and where I’ve learnt how to survive most other places of the world. Then I received the MSc in Development Economics and the PhD in Economic Theory & Institutions at the Univ. of Rome “Tor Vergata”. Although I was trained as an economist my research topics are at the intersection between different social sciences. They include social preferences (e.g. trust, altruism, cooperation), subjective well-being, happiness and development (e.g. microfinance, civil war and natural disasters). I use experimental- and applied-economics methods such as fieldworks, lab-experiments, policy evaluation tools and analysis of survey data. I founded and currently lead CLOSER (Center for LabOratory Simulations and Experimental Research) with the aim of bringing together psychologists, sociologists and economists for a broader understanding of human behavior. I love riding my mountain and road bikes, swimming, traveling, listening to music and playing it with my indie-rock band.

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