Molto spesso ci arrabbiamo quando osserviamo un comportamento discriminatorio reale nei confronti di determinati gruppi di persone. Altrettanto spesso, però, ci arrabbiamo e giudichiamo come discriminatorio una scelta o un comportamento che potrebbe non esserlo. Questo perché siamo sensibili al modo in cui ci viene presentata una certa situazione (cd. “framing effect”), tendiamo ad ignorare aspetti rilevanti per formulare un giudizio, oppure giudichiamo in base ad una regola generale che ci sembra “quella giusta”. E’ stato pubblicato di recente un articolo sulla rivista PNAS che dimostra quanto la percezione di un comportamento discriminatorio dipenda dal modo in cui esso è rappresentato, indipendentemente da se questo lo sia o meno in realtà.
Segue su Nuovo Progetto (mensile del Sermig), pagina 12: https://www.sermig.org/idee-e-progetti/nuovo-progetto/ultimo-numero/altri-numeri/2022-08-ottobre.html